giovedì 10 novembre 2011

Rinascita Milan: i fattori decisivi





Dopo il 4-0 di domenica rifilato al Catania il Milan è seriamente la squadra favorita a vincere lo scudetto 2011-2012. Infatti nell'ultimo periodo la squadra guidata da Massimiliano Allegri ha praticamente recuperato tutto il gap in classifica che aveva accumulato nelle prime sfortunatissime giornate di campionato.
Questo recupero è dovuto a molti fattori, praticamente gli stessi che ne avevano determinato il pesante ritardo da Juventus, Udinese, Napoli e Lazio. Ecco alcuni fattori:


Il primo è stato sicuramente il recupero di molti giocatori titolari; le prime settimane di questa stagione hanno visto susseguirsi una serie di infortuni a catena. I vari Robinho, Pato, Ibrahimovic, Boateng e Thiago Silva solo per citarne alcuni sono dovuti rimanere ai box almeno per un paio di partite.















Il secondo fattore è stato il continuo calendario sfavorevole, basti pensare che tranne l'inter il Milan ha già praticamente giocato contro tutte le altre "big" del nostro campionato, e che quindi ora potrà sfidare avversari molto più abbordabili aumentando la propria striscia positiva di risultati.


Il terzo ed ultimo, ma non meno importante, fattore è quello della preparazione.
Infatti è noto a tutti che Allegri predilige una preparazione molto intensa che seppur inizialmente penalizza la squadra, poi a stagione inoltrata tende a premiarla e le fa ottenere molti risultati (basti pensare al Milan l'anno scorso e al Cagliari l'anno prima).
Va inoltre aggiunto che quest'anno il Milan può contare su giocatori come Aquilani e Nocerino, arrivati nello scorso calciomercato e inizialmente aspramente criticati da stampa e tifosi. Del primo si diceva essere uno scarto della Juve senza però ricordarsi che negli ultimi 4 anni la Juve di sbagli sul mercato ne ha fatti parecchi, mentre del secondo si diceva che fosse un giocatore senza tecnica e che al Milan non avrebbe fatto molto bene.


Insomma i presupposti per vedere un Milan ancora campione d'Italia ci sono tutti, ora sarà il campo a parlare.

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